Sei riuscito a collezionare punti in ogni gara disputata fino ad ora, possiamo quindi parlare di obiettivo raggiunto?
“L’aver sempre visto la bandiera a scacchi in gara è un buon risultato, ma devo dire che non siamo del tutto soddisfatti della situazione attuale. Vorremmo mostrare di più il nostro potenziale, ma in questo senso la nostra moto ci sta un po’ limitando”.
Al momento sei dodicesimo in classifica e primo pilota Ducati…
“Questa posizione deriva dall’essere andato a punti in ogni gara, mentre i piloti ufficiali sono stati un po’ sfortunati. Stiamo lavorando bene e questo ci soddisfa, ma le emozioni sono contrastanti se si guarda alla situazione in generale, perché sappiamo di poter fare di più. Ci sono alcuni aspetti da migliorare a livello di motore, sospensioni ed elettronica, ma credo che a fine anno i progressi saranno visibili. Al momento navighiamo tra la decima e quindicesima posizione, mentre penso che l’obiettivo reale sia quello di rimanere nella top-10. Queste sono le posizioni dove vorremmo essere ora”.
Fai parte di un team privato, capitanato e gestito da Mario Rubatto. Quanto supporto ricevete da Ducati?
“Possiamo acquistare tutto il nuovo materiale che viene sviluppato dopo due, massimo tre round. La differenza più grande tra noi ed il team di riferimento riguarda l’elettronica, dato che noi usiamo un sistema completamente diverso. Non abbiamo inoltre pagato la quota di noleggio di 80.000 euro per le sospensioni, preferendo utilizzare un forcellone di nostra proprietà da 8.000 euro.”
Ci sono alcune piste davvero spettacolari che ti attendono. Quali sono quelle che attendi maggiormente e cosa ti aspetti da qui a fine stagione?
“Dovremo affrontare quattro tracciati a noi completamente sconosciuti: India, Turchia, Mosca e Laguna Seca. Sugli altri ho corso la scorsa stagione o in quelle precedenti, di sicuro sarà una sfida impegnativa. Mi piacciono molto Silverstone e Jerez e non vedo l’ora di correrci. Come già detto, sarei felice se riuscissimo a stare tra l’ottava e la decima posizione. Non è ‘facile’ come nel 2007, quando avevamo la nostra squadra ma l’elettronica non giocava un ruolo così importante come oggi. Gli altri team investono molto in termini economici ed il gap si sente. Non si sa mai però, se riuscissimo ad avere un weekend perfetto ed entrare nella top-5, festeggeremmo il risultato come una vittoria”.
Max Neukirchner |
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