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sabato 15 giugno 2013

LEGGENDE - Troy Bayliss

Dopo aver ripercorso la carriera di Max Biaggi, andiamo a ripercorrere quella di un'altra leggenda del mondo delle moto: Troy Bayliss.

1997
La carriera internazionale del pilota australiano inizia nel 1997, con la partecipazione in qualità di wild-card al GP d'Australia a Phillip Island su una Suzuki. Si classifica quinto in entrambe le gare, mettendosi in luce.

1998
Dopo i buoni risultati in Superbike dell'anno precedente, viene chiamato dal Team GSE che partecipa al campionato Britannico Superbike (BSB). Troy accetta e si classifica ottavo al termine di una stagione fra alti e bassi.

1999
Dopo una stagione mediocre, Troy si riprende e domina il BSB con 7 vittorie su 14 gare e conquista il titolo con diverse gare d'anticipo.

2000
Per la stagione 2000 la Ducati decide di promuoverlo e lo manda negli Stati Uniti, a prender parte al campionato AMA Superbike con lo storico team Vance & Hines Ducati. La nuova avventura statunitense inizia nel miglior dei modi per Bayliss, che guadagna subito la pole position nel primo appuntamento della stagione, la prestigiosa 200 Miglia di Daytona, anche se poi in gara è costretto al ritiro mentre era in testa.
Nella stessa annata nel mondiale Superbike, sul circuito di Phillip Island, Carl Fogarty (4 volte campione del mondo SBK e pilota di punta del team Ducati Infostrada) incappa in un terribile incidente (dopo avere urtato in gara 2 il pilota austriaco Robert Ulm), che lo costrinse al ritiro dalle corse. Bayliss viene immediatamente chiamato dalla squadra ufficiale Ducati Corse (capitanata da Paolo Ciabatti e Davide Tardozzi) per sostituire il britannico.
L'australiano esordisce una settimana dopo a Sugo in Giappone, ma le cose non vanno bene: in gara 1 cade alla prima curva subito dopo la partenza, mentre in gara 2 cade, sempre alla prima curva, dopo un contatto con il compagno di squadra, l'americano Ben Bostrom.
Dopo la brutta prova, l'australiano viene rimandato in America e sostituito a sua volta, per la successiva gara di Donington, da Luca Cadalora, ma neanche il pilota italiano, protagonista di due gare anonime, riesce a soddisfare le aspettative della squadra, così per la seguente gara di Monza la Ducati decide di dare una seconda possibilità a Bayliss.
Pur non vincendo, l'australiano a Monza lascia il segno grazie ad un sorpasso da ricordare; sul rettilineo d'arrivo transita al 4º posto, davanti ha Edwards, Chili, Yanagawa e, prima della staccata, anche Haga (che gli era alle spalle) lo sopravanza, alla prima variante (dopo un rettilineo da 300 km/h) compie un sorpasso superando tutti e nello spazio di una curva passa dal 5º al 1º posto. Conclude sia gara 1 che gara 2 al quarto posto, ma la sua condotta di gara gli vale la conferma ed un ingaggio nel mondiale per tutta la stagione, venendo designato di fatto, sostituto di Fogarty. Al termine della stagione si posiziona sesto in classifica generale (pur avendo saltato 6 prove del mondiale), ottenendo ben 9 podi e 2 vittorie (ad Hockenheim e a Brands Hatch).

2001
Sempre in sella alla Ducati 996 R del team Ducati Infostrada, nella stagione 2001 si laurea campione del mondo, salendo 15 volte sul podio, ottenendo la matematica certezza del titolo mondiale addirittura prima del termine della stagione. Ad Imola, ultimo gran premio stagionale, si presenta già da campione del mondo, però in gara-1 cade rompendosi la clavicola (mentre era in bagarre con l'Aprilia RSV 1000 di Regis Laconi) e non potrà festeggiare il finale di stagione nel miglior dei modi.

Troy Bayliss in versione argentata per l'ultima gara dell'anno a Imola.
2002
Ancora più incisivo della stagione precedente, nei primi 3 round del campionato mondiale Superbike 2002 si aggiudica 6 manche, un bottino pieno, dove lui e la 998 F 02 non lasciano spazio ad altri piloti, fino a che Edwards con la Honda VTR 1000 SP2, riapre la lotta per il titolo mondiale. Dal Gran premio di Laguna Seca Edwards inizia una lunga serie di vittorie consecutive, 9 per precisione, e Bayliss pur avendo un buon margine di vantaggio incappa in una caduta in gara due ad Assen, mentre il rivale effettua il sorpasso nella classifica generale. Come se non bastasse Bayliss incappa anche in un incidente in qualifica a Brands Hatch con il compagno di squadra Ruben Xaus. A Imola davanti a 100.000 persone, all'ultimo round, Bayliss ha 1 punto di svantaggio su Edwards. I due danno vita ad una lotta serratissima con Edwards che vince entrambe le manche e si laurea campione del mondo per la seconda volta, ed a Bayliss non resta altro che accontentarsi del secondo posto.


2003
Nel 2003 esordisce nel motomondiale in MotoGP sempre con la Ducati, la moto è la Desmosedici GP3, con compagno di squadra l'italiano Loris Capirossi. Si presenta alla prima gara a Suzuka classificandosi quinto in gara, in tutta la stagione raccoglie tre podi ed a fine campionato si posiziona sesto nella classifica generale piloti.


2004
Nel 2004 la Desmosedici in versione GP4 si presenta completamente rinnovata, ma l'innovazione portata da Ducati non ottiene i risultati sperati per gran parte della stagione. L'australiano fatica in ogni pista, anche a Phillip Island, solo a Valencia, ultima gara stagionale, guadagna il suo unico podio in rimonta, ma perde comunque il posto in sella alla moto di Borgo Panigale, sostituito, per l'anno successivo, da Carlos Checa. Chiude 14esimo assoluto in un campionato vinto ancora da Valentino Rossi.

2005
Nel 2005, sua ultima stagione in MotoGP, cambia moto passando alla Honda RC211V del Camel Honda. Lo scarso feeling con la moto non lo porterà mai a conquistare buoni risultati, inoltre a sei gare dal termine si infortuna al polso in allenamento, rompendolo in più punti e abbandonando la stagione prima del termine del campionato. Per lui i migliori risultati sono due sesti posti nel GP degli Stati Uniti e in Spagna, nella prima gara della stagione; conclude 15esimo nella graduatoria finale.

2006
Nel 2006 torna nel mondiale SBK, nella squadra dove ha già vinto il mondiale. La nuova moto, la 999, è già stata campione del mondo 2003 e 2004 sia marche che piloti, con Hodgson prima e Toseland poi, ma nel 2005 soffre la velocità e la potenza delle rivali giapponesi a 4 cilindri (in virtù anche del fatto che in quest'anno vengono ridotte le limitazioni agli airbox delle 4 cilindri), in modo particolare Suzuki e Yamaha. Bayliss riesce lo stesso a conquistare il suo secondo titolo mondiale con tre gare d'anticipo.
Con il mondiale ormai in tasca, a fine stagione si trova a dover sostituire per la terza volta in carriera un pilota infortunato, Sete Gibernau, pilota ufficiale Ducati in MotoGP, nell'ultima gara del campionato a Valencia. Il titolo di campione del mondo MotoGP è ancora da assegnare, e vede la lotta fra Valentino Rossi con la Yamaha YZR-M1 e Nicky Hayden con la Honda RC211V. Bayliss fin dalle prove del venerdì mattina è veloce, conquista il secondo posto in griglia e vince la gara (davanti a Loris Capirossi, che non tenterà l'attacco perché, visto il piazzamento di Marco Melandri, è già sicuro del terzo posto finale in classifica generale). La vittoria è da rimarcare, in quanto l'australiano non guidava una MotoGP da quando aveva lasciato la categoria l'anno prima, ed inoltre era alla sua prima uscita assoluta con le gomme Bridgestone.
Bayliss è diventato così il primo pilota nella storia del motociclismo a vincere almeno una gara sia in MotoGP che nel mondiale Superbike nella stessa stagione, ed il primo campione del mondo SBK a trionfare in MotoGP.

2007
Nel 2007 corre da campione del mondo, ma sempre con il numero 21 sul cupolino: l'ultima volta con il numero 1 di campione ha perso il mondiale per appena 11 punti (vincendo 3 gare in più del campione del mondo 2000 Edwards).
La 999F07 non ha la potenza delle 1000 giapponesi e Bayliss in alcune occasioni fatica per tenere il passo dei rivali. Lotta comunque per tutto il campionato dimostrando di essere competitivo, ma una caduta a Donington gli pregiudica la stagione, dato che dovrà saltare entrambe le manche dell'appuntamento inglese. A seguito della caduta riporta una profonda ferita al mignolo della mano destra, e per essere in pista già dalla gara successiva decide di farsi amputare la falange menomata.
La stagione prosegue a buoni livelli, Bayliss riesce a vincere sei manche e conquista cinque podi. Alla fine del campionato si classifica quarto, dietro a Biaggi, Haga e Toseland, che si laurea campione del mondo per la seconda volta con 43 punti di vantaggio sul pilota australiano.

2008
Nel 2008, ha annunciato che questo sarebbe stato il suo ultimo anno di corse, l’ultima possibilità di aggiudicarsi il terzo titolo Superbike e l’unica chance per ottenere questo primato in sella a tre Ducati di diversa generazione. È proprio della casa di Borgo Panigale la grande novità dell’anno, con l’avvento della nuova 1098R in sostituzione della 999 che viene affidata nel team ufficiale Ducati Xerox all’australiano ed al suo nuovo compagno di squadra Michel Fabrizio.
Troy si aggiudica il terzo titolo Superbike e diventa il secondo pilota più vincente della storia della Superbike dopo Carl Fogarty. Il numero 21 viene ritirato in suo onore.






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