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domenica 30 giugno 2013

SBK - Spaventoso incidente per Loris Baz!


SBK - Imola - Le pagelle

10 e lode - Tom Sykes (KAWASAKI RACING) - Mamma mia! Tom Sykes questo weekend è veramente imprendibile per tutti, dalle prime prove libere fino all'ultimo giro di gara 2. Fa due gare capolavoro impreziosite con una qualifica che ha dell'incredibile: stampa la Superpole con la gomma da gara dopo che il suo giro veloce con la gomma da qualifica era stato annullato a causa del grave incidente occorso al suo compagno di squadra Loris Baz.

8 - Jonathan Rea (HONDA PATA) - Da spettacolo in gara 1 con una grande rimonta, poi però cade ed è costretto al ritiro. Opposta invece la sua gara 2 dove ottiene un ottimo secondo posto, ma senza battagliare con nessuno.

7 - Davide Giugliano (APRILIA ALTHEA) - Parte bene in gara 1 e conduce in testa la prima parte di gara, poi però deve piegarsi anche lui a Tom Sykes. In gara 2 cade mentre era incollato agli scarichi di Tom. Sfortunato.

6 - Ayrton Badovini (DUCATI ALSTARE) - Finalmente (almeno in qualifica) si iniziano a vedere le potenzialità della Panigale. In gara poi si perde, ma la strada è quella giusta.

5 - Sylvain Guintoli (APRILIA FACTORY) - Perde la leadership del mondiale in favore di Sykes, anche per colpa del guasto al motore in gara 1, ma Sylvain se vuole vincere il titolo deve cambiare strategia. Deve essere più combattivo.

4 - Marco Melandri & Chaz Davies (BMW MOTORRAD) - Grande delusione dalle due BMW, mai in corsa nemmeno per il podio, va bene che il circuito non era tra i favoriti, ma così non va.

3 - Noriyuki Haga (BMW GRILLINI) - Il perchè di questo ritorno lo sa solo lui. Ormai il piccolo samurai è arrugginito e non rende come una volta. In fondo si sapeva, in fondo lo sapeva anche lui.

Tom Sykes

sabato 29 giugno 2013

SBK - Nuovo sponsor

Iron Brain è stata presentata in occasione del Round italiano del Mondiale, presso il Paddock Show Superbike, all'interno dell'Autodromo Internazionale Enzo e Dino Ferrari. I media internazionali e nazionali presenti e il pubblico hanno potuto provare il prodotto ed assistere ad una performance d'eccezione: Nao, evolutissimo robot, ha raccontato la storia di Iron Brain e dato spettacolo con un ballo altamente...tecnologico.

Il Mondiale eni FIM Superbike ha annunciato l'accordo di partnership con l'Azienda italiana Cortinetix Pharma, produttrice della bevanda Iron Brain, un "Brain Drink" composto - assicurano - principalmente da ingredienti naturali.

logo ironbraindrink

SBK - Delude Haga

Non si poteva di certo pretendere che un 38enne fermo da un anno con una BMW privata avrebbe fatto faville, ma Haga ha preso distacchi dai 4 ai 6 secondi da Tom Sykes in queste sessioni di prove. Speriamo che in gara possa fare un po' meglio.

MotoGP - Rossi torna a vincere

Rossi torna alla vittoria, nel giorno dell'eroico Jorge Lorenzo che è arrivato quinto alla bandiera a scacchi, dopo essere risalito fino quarto posto (un eroe). Una prestazione maiuscola, raggiunta tenendo a bada il dolore e passando come se nulla fosse una nuvola di avversari. Insomma un Gran premio d'Olanda storico, bello da vedere e memorabile per tutti.

Il campione del mondo in carica, ottavo nel warm up di questa mattina, ha ottenuto infatti - onestamente non si sa come - il via libera dei medici e ed è partito dalla 12esima posizione sul circuito di Assen. Il "non si sa come" si riferisce al fatto che Jorge ha faticato a infilarsi il casco, a portare la cuffietta all'orecchio. E non abbiamo visto quando ha indossato la tuta... Come possa aver corso in queste condizioni è un mistero.

Eppure Lorenzo ha fatto una super-gara considerando che ha corso a poche ore da un intervento chirurgico alla clavicola (conseguenza della brutta caduta nelle libere di giovedì) sinistra. Jorge arriva ai box piangendo, piegato in due. E viene subito assistito dai meccanici. Un eroe.

Ma torniamo a Rossi che da infermiere (come lo chiamavano ormai i suoi detrattori) torna Dottore e si riprende il ruolo di leader. La sua è stata una gara da dominatore: in testa quasi subito e poi via, a martellare gli avversari con tempi record. Proprio come ai bei tempi, proprio come faceva spesso Lorenzo. Insomma una gara dalle tante emozioni perché per un campione che lotta con il dolore ce n'è un altro che torna sul tetto del mondo. Inutile stare qui a discutere sul fatto che "se Lorenzo non si fosse infortunato...": gli eroi oggi sono due. E si spartiscono la gloria. E' anche questo il bello delle corse.

Da applauso infine la gara di Cal Crutchlow che è andato all'assalto delle prime posizioni con rabbia, sfiorando alla fine di un soffio il secondo posto. Ennesimo capolavoro dell'inglese.

Nonostante la vittoria di Rossi, in classifica iridata, è Dani Pedrosa ancore in testa con 136 punti, seguito da Lorenzo a quota 127, mentre Marc Marquez è terzo con 113 punti. Valentino Rossi, invece, è quinto con 85 punti. Ma ora il mondiale è davvero più aperto che mai...


Ordine d'arrivo
1) Valentino ROSSI ITA Yamaha Factory Racing Yamaha 171.0 41'25.202
2) Marc MARQUEZ SPA Repsol Honda Team Honda 170.9 +2.170
3) Cal CRUTCHLOW GBR Monster Yamaha Tech 3 Yamaha 170.7 +4.073
4) Dani PEDROSA SPA Repsol Honda Team Honda 170.5 +7.832
5) Jorge LORENZO SPA Yamaha Factory Racing Yamaha 170.0 +15.510
6) Stefan BRADL GER LCR Honda MotoGP Honda 169.1 +27.519
7) Alvaro BAUTISTA SPA GO&FUN Honda Gresini Honda 168.9 +31.598
8) Aleix ESPARGARO SPA Power Electronics Aspar ART 168.8 +32.405
9) Bradley SMITH GBR Monster Yamaha Tech 3 Yamaha 168.7 +33.751
10) Andrea DOVIZIOSO ITA Ducati Team Ducati 168.7 +33.801
11) Nicky HAYDEN USA Ducati Team Ducati 168.7 +34.371
12) Randy DE PUNIET FRA Power Electronics Aspar ART 167.1 +57.674
13) Andrea IANNONE ITA Energy T. I. Pramac Racing Ducati 166.9 +1'01.424
14) Michele PIRRO ITA Ignite Pramac Racing Ducati 166.9 +1'01.561
15) Karel ABRAHAM CZE Cardion AB Motoracing ART 166.7 +1'04.426
16) Danilo PETRUCCI ITA Came IodaRacing Project Ioda-Suter 166.3 +1'11.114
17) Colin EDWARDS USA NGM Mobile Forward Racing FTR Kawasaki 166.0 +1'15.249
18) Claudio CORTI ITA NGM Mobile Forward Racing FTR Kawasaki 165.4 +1'24.884
19) Yonny HERNANDEZ COL Paul Bird Motorsport ART 165.3 +1'25.854
20) Hector BARBERA SPA Avintia Blusens FTR 165.3 +1'25.978

SBK - Sykes centra ancora la Superpole

Se lo definiscono Mister Superpole un motivo ci sarà. Tom Sykes, lo specialista del “Time Attack”, ha conquistato a la 17esima pole della carriera, la terza sul tracciato del Santerno, con il nuovo record della pista in 1'45”981. Per il portacolori della Kawasaki, alla sesta partenza dal palo consecutiva, si tratta di un risultato molto importante che lo mette al quarto della classifica dei maghi del giro “tutto o niente” dietro Troy Corser (43), Carl Fogarty (21) e Doug Polen (17).

“Si è rilevata vincente la scelta di fare la Superpole con la gomma da gara – ha esordito il britannico -. Ora si annuncia una gara molto difficile, ma che vorrei vincere per dedicarla allo splendido pubblico italiano”. Alle sue spalle scatterà la Honda di Jonathan Rea, che ha accusato un ritardo di 575 millesimi: “Il team ha lavorato tantissimo sull'elettronica ed i risultati si sono visti – ha affermato l'irlandese -. L'obiettivo è quello di poter gestire il degrado delle gomme in gara. La pista mi piace, il tempo è buono. Quindi ci sono le condizioni per fare bene”.

A completare la prima fila uno scatenato Davide Giugliano, in sella all'Aprilia “satellite” del team Althea: “E' stupendo esser qui a Imola nei primi tre – ha esclamato il pilota romano -. Ci siamo impegnati parecchio in questo weekend, lavorando tantissimo sulla messa a punto della moto. La squadra mi ha messo a disposizione un buon mezzo”. Ad aprire la seconda fila saranno le RSV4 ufficiali di Sylvain Guintoli e Eugene Laverty, davanti alla sorpresa del sabato, la Suzuki di Leon Camier.

Solo settimo Marco Melandri (Bmw), ad oltre un secondo dalla pole, davanti alla prima delle Ducati 1199 Panigale, quella di Ayrton Badovini (+1.415). Brivido per Loris Baz durante l'ultima manche della Superpole. Il francese della Kawasaki ha perso il controllo della sua Ninja ZX-10R nella discesa della Rivazza, finendo nell'ampia via di fuga sulla sua sinistra e concludendo la corsa contro gli air-fance. Devastante l'impatto della moto, che è letteralmente decollata concludendo a terra dopo una serie di looping.

Per il transalpino nessuna conseguenza fisica. Sabato da dimenticare per Carlos Checa, che non è riuscito a far meglio della tredicesima piazza alle spalle di uno sfortunato Michel Fabrizio (appiedato da un problema tecnico alla sua Aprilia RSV4 del team Red Devils). Il pilota spagnolo, che a Imola ha vinto cinque delle ultime sei gare, è uscito nelle battute iniziali della Superpole 1 per una scivolata alla variante del Tamburello, bissando la caduta delle ultime libere alla Variante Bassa.

Tom Sykes (66)

giovedì 27 giugno 2013

MotoGP - Assen - I favoriti

1) Dani Pedrosa (HONDA REPSOL) - Con l'infortunio di Jorge Lorenzo, che sarà costretto a saltare il GP d'Olanda, Dani ha la strada spianata verso la vittoria, anche se Marquez e Crutchlow tenteranno gli daranno del filo da torcere.

2) Marc Marquez (HONDA REPSOL) - Per la prima volta al tempio dei motori con una MotoGP, Marc tenterà di stupire tutti con una vittoria anche se non sarà affatto facile.

3) Cal Crutchlow (YAMAHA TECH3) - L'inglese è in un buon momento di forma anche se arriva da una caduta in gara e dovrà sfruttare l'infortunio di Jorge per arrivare primo tra le Yamaha, facendo un pensierino al gradino più alto del podio.

4) Valentino Rossi (YAMAHA RACING) - Qui ha festeggiato la vittoria numero 100 nel motomondiale, è una pista che gli piace, può tentare il colpaccio.

5) Andrea Dovizioso (DUCATI CORSE) - Per sabato le previsioni dicono che non ci sarà tempo stabile e la Ducati ha dimostrato di andare forte sul bagnato in questi ultimi anni. Può essere la volta buona per fare una bella gara.

Dani Pedrosa (26)


martedì 25 giugno 2013

SBK - Imola - Orari TV

Italia 2

Sabato 29 giugno
09:45 Superbike QP diretta
10:45 Supersport FP diretta
11:45 Superstock 600 QP diretta
12:30 Superbike FP diretta
15:00 Superbike Superpole in contemporanea su Italia1
16:05 Supersport QP diretta
18:00 Gara Superstock 600 diretta

Domenica 30 giugno
09:00 Warm Up Superstock 1000 diretta
09:20 Warm Up Superbike diretta
09:45 Warm Up Supersport diretta
10:30 Gara Superstock 1000 diretta
12:00 Gara 1 Superbike in contemporanea su Italia1
13:30 Gara Supersport diretta
15:30 Gara 2 Superbike in contemporanea su Italia1


Italia 1

Sabato 29 giugno
15:00 Superbike Superpole

Domenica 30 giugno
12:00 Gara 1 Superbike
15:30 Gara 2 Superbike
16:20 Fuorigiri


Eurosport e Eurosport 2

Sabato 29 giugno
18:15 Superbike Superpole - Diretta Eurosport 2

Domenica 30 giugno
09:30 Superbike Superpole Replica Eurosport 2
10:30 Gara Superstock 1000 diretta Eurosport 2
12:00 Gara 1 Superbike diretta Eurosport 2
13:30 Gara Supersport diretta Eurosport 2
15:30 Gara 2 Superbike diretta Eurosport 2
19:00 Gara 1 Superbike differita Eurosport 2
19:30 Gara Supersport differita Eurosport 2
20:00 Gara 2 Superbike differita Eurosport 2
22:15 Gara 1 Superbike differita Eurosport
23:00 Gara Supersport differita Eurosport
23:30 Gara 2 Superbike differita Eurosport

SBK - Imola - I favoriti

1 - Tom Sykes - (KAWASAKI RACING) - L'anno scorso è stato beffato da un Carlos Checa ed una Ducati in stato di grazia, ma quest'anno Tom, fino ad ora, è stato decisamente superiore alla casa bolognese.

2 - Eugene Laverty - (APRILIA FACTORY) - Dopo la vittoria in gara 2 a Portimao e la sfortunatissima gara 1 (rottura del motore mentre era in testa), Eugene vuole ricucire lo strappo con Sykes e Guintoli per giocarsi il mondiale fino alla fine.

3 - Marco Melandri - (BMW MOTORRAD) -A lui questa pista piace, alla BMW un po' meno, ma Melandri ha dimostrato più volte che con il suo talento può compensare le mancanze tecniche su alcune piste.

4 - Sylvain Guintoli - (APRILIA FACTORY) - Il leader del mondiale non vince una gara dalla prima di apertura in Australia, ma con la sua costanza è riuscito a rimanere in testa alla classifica, vedremo cosa farà ad Imola.

5 - Carlos Checa - (DUCATI ALSTARE) - Un anno fa era il favorito numero uno, quest'anno gli ho regalato la quinta posizione che visto i recenti risultati non si meriterebbe, però Ducati sulla pista di casa non ha mai deluso e non può deludere i migliaia di tifosi che accorreranno a Imola.

Carlos Checa
? - Noriyuki Haga - (BMW GRILLINI) - La vera incognita di Imola è il ritorno del giapponese in Superbike dopo un anno, come wildcard. Ci riuscirà a sorprendere?

giovedì 20 giugno 2013

SBK - Intervista a Max Neukirchner

Dopo due stagioni nel Mondiale Moto2, Max Neukirchner è tornato nel circus delle derivate dalla serie, il Campionato Mondiale eni FIM Superbike. Neukirchner guida una Ducati 1199 Panigale R che gli ha messo a disposizione il team MR Racing Ducati. Fino ad ora il pilota tedesco è andato sempre a punti e dopo i primi sei round del Mondiale SBK è dodicesimo in classifica e primo dei piloti Ducati. Vi riproponiamo l’intervista pubblicata dal sito WorldSBK.

Sei riuscito a collezionare punti in ogni gara disputata fino ad ora, possiamo quindi parlare di obiettivo raggiunto?

“L’aver sempre visto la bandiera a scacchi in gara è un buon risultato, ma devo dire che non siamo del tutto soddisfatti della situazione attuale. Vorremmo mostrare di più il nostro potenziale, ma in questo senso la nostra moto ci sta un po’ limitando”.

Al momento sei dodicesimo in classifica e primo pilota Ducati…

“Questa posizione deriva dall’essere andato a punti in ogni gara, mentre i piloti ufficiali sono stati un po’ sfortunati. Stiamo lavorando bene e questo ci soddisfa, ma le emozioni sono contrastanti se si guarda alla situazione in generale, perché sappiamo di poter fare di più. Ci sono alcuni aspetti da migliorare a livello di motore, sospensioni ed elettronica, ma credo che a fine anno i progressi saranno visibili. Al momento navighiamo tra la decima e quindicesima posizione, mentre penso che l’obiettivo reale sia quello di rimanere nella top-10. Queste sono le posizioni dove vorremmo essere ora”.

Fai parte di un team privato, capitanato e gestito da Mario Rubatto. Quanto supporto ricevete da Ducati?

“Possiamo acquistare tutto il nuovo materiale che viene sviluppato dopo due, massimo tre round. La differenza più grande tra noi ed il team di riferimento riguarda l’elettronica, dato che noi usiamo un sistema completamente diverso. Non abbiamo inoltre pagato la quota di noleggio di 80.000 euro per le sospensioni, preferendo utilizzare un forcellone di nostra proprietà da 8.000 euro.”

Ci sono alcune piste davvero spettacolari che ti attendono. Quali sono quelle che attendi maggiormente e cosa ti aspetti da qui a fine stagione?

“Dovremo affrontare quattro tracciati a noi completamente sconosciuti: India, Turchia, Mosca e Laguna Seca. Sugli altri ho corso la scorsa stagione o in quelle precedenti, di sicuro sarà una sfida impegnativa. Mi piacciono molto Silverstone e Jerez e non vedo l’ora di correrci. Come già detto, sarei felice se riuscissimo a stare tra l’ottava e la decima posizione. Non è ‘facile’ come nel 2007, quando avevamo la nostra squadra ma l’elettronica non giocava un ruolo così importante come oggi. Gli altri team investono molto in termini economici ed il gap si sente. Non si sa mai però, se riuscissimo ad avere un weekend perfetto ed entrare nella top-5, festeggeremmo il risultato come una vittoria”.

Max Neukirchner - Team MR Racing Ducati 2013
Max Neukirchner

martedì 18 giugno 2013

MotoGP - Slitta al 2015 il rientro di Suzuki

Da mesi le voci avevano già il tono sicuro della certezza e questa mattina in occasione dei primi test MotoGP di Suzuki, la casa giapponese ha annunciato ufficialmente il suo rientro alle competizioni.
Non sarà però già dal prossimo campionato, come si diceva, ma dal 2015.

I nomi sono quelli attesi: Davide Brivio sarà il Team Manager e Randy De Puniet il pilota incaricato di sviluppare la moto.
Dettagli tecnici ancora non sono emersi, l’unica certezza è che il motore sarà un quattro cilindri in linea.

Suzuki 2015

SBK - Le livree più belle









MotoGP - Le livree più belle










LEGGENDE - Mick Doohan

Michael (Mick) Doohan nasce a Brisbane in Australia nel 1965. E' uno dei più grandi motociclisti di tutti i tempi, vincitore di 4 titoli mondiali 500.

1987
Dopo aver gareggiato e vinto nei campionati australiani, si fa conoscere al pubblico internazionale nel campionato mondiale Formula TT dove nel 1987 ottiene subito un podio nella gara giapponese sul circuito di Sugo dove gareggia come wildcard.


1988
Per poi passare al campionato mondiale Superbike, dove nel 1988 vince una gara in Giappone ed entrambe quelle in Australia.


1989
Debutta nel motomondiale nel 1989 con una Honda NSR 500.


1990
Raggiunge il 3º posto in classifica nel motomondiale 1990


1991
Arriva secondo nel 1991.


1992
Rischia l'amputazione di una gamba a causa di un serio incidente, occorsogli nel GP d'Olanda sul circuito di Assen nel 1992, incidente che ha comunque provocato dei danni permanenti e l'assenza in alcuni gran premi; Durante la prima parte della stagione aveva accumulato un vantaggio tale che al termine dell'anno è comunque riuscito ugualmente a riconfermare il secondo posto dell'anno precedente, perdendo solo all'ultima gara il titolo mondiale a favore di Wayne Rainey.


1993
Dopo un duro periodo di rieducazione e grazie all'aiuto di medici come Claudio Costa, è ritornato a correre nel 1993 arrivando quarto e vincendo una gara.


1994
Nel 1994 vince il suo primo titolo mondiale arrivando sempre sul podio in tutte le gare.


1995
Nel 1995 vince di nuovo il titolo mondiale.


1996
Nel 1996 vince il suo terzo titolo mondiale di fila.


1997
Nel 1997 ottiene il record, ancora imbattuto, di 12 vittorie in una sola stagione nella classe regina  e vince il suo quarto titolo mondiale.


1998
Nel 1998 vince il suo quinto ed ultimo titolo mondiale.


1999
Nel 1999 ha subito un nuovo sfortunato incidente che, a causa della nuova rottura della gamba, ne ha causato il forzato ritiro.


Dopo il ritiro dalle corse ha lavorato come consulente per il reparto corse della Honda, tale rapporto si è concluso al termine della stagione 2004.

LEGGENDE - Joey Dunlop

Joey Dunlop è da considerarsi il più grande pilota di motociclismo di tutti i tempi la sua disciplina erano le corse su strada ed in particolare il Tourist Trophy che si svolge ogni anno sull'Isola di Man dove vinse 26 volte e conquistò cinque titoli mondiali consecutivi nella classe F1 (la classe 1000cc).

La storia di Joey Dunlop è la storia di un grande uomo oltre che di un incredibile motociclista.

William Joseph "Joey" Dunlop nasce il 25 Febbraio del 1952 a Ballymoney, cittadina nel Distretto di Antrim in Irlanda del Nord.

1969
Nel 1969 Dunlop debutta nelle corse a 17 anni sul circuito di Lurghan Park in sella ad una piccola Triumph Tiger Cub di 199 cc classificandosi al 4° posto.
Grazie al lavoro di "lava motori" nell’officina dove lavora il Padre e ad altri lavoretti, Joey raccoglie i soldi necessari per schierarsi al via della sua seconda gara su circuito stradale la Carrowdore 100, dopo una lunga battaglia con avversari in sella a velocissime Bultaco, con la sua Triumph Tiger si classifica al 2° posto.

1970
La stagione del 1970 lo vede in sella alla stessa moto mentre nel 1971, passa in sella alla Suzuki rimanendo sempre nella popolare ed economica ma assolutamente agguerrita classe 200.
Debutta a Kirkistown nel weekend di Pasqua ottenendo un 4° posto e nella gara seguente, in Aprile, a Bishopcourt Joey coglie il 7° posto.
In questa gara il vincitore è un giovanotto dal nome di Barry Sheene e al 6° posto si classifica David Wood che, negli anni successivi, avrà una parte assolutamente determinante per la carriera di Joey Dunlop essendo stato il suo Manager per moltissimi anni.
Alla Tandragee 100 Joey Dunlop si classifica secondo dopo una mattinata passata a sostituire il motore sbiellato dalla benzina, che trafilata dal carburatore attraverso i condotti di aspirazione fino alla coppa olio, mescolata con il lubrificante provocò serissimi danni quando accesero il motore per il Warm up e solo grazie all’aiuto del padre Willie, dell’Amico Mervyn Robinson – che diventerà poi suo Cognato – e del giornalista corridore Ray Knight che si prodigarono moltissimo, Joey Dunlop prese il via della gara.

1972
Nel 1972 Dunlop lavora come meccanico e come fattorino nell’impresa di trasporti di Danny Mc Cook che decide di aiutarlo affidandogli una Aermacchi 350 da affiancare alla sua Suzuki, purtroppo questa monocilindrica italiana a quell’epoca non era competitiva al confronto con le agili e velocissime bicilindriche a due tempi della Yamaha.
Al debutto alla Tandragee 100 si classifica 6° dietro a Terry Mateer, Tom Terron e Gordon Bell su Yamaha, John Mc Hardle su Aermacchi e Drew Alexander in sella ad un'altra Yamaha.
Nel frattempo si consolida sempre più l’amicizia tra Joey Dunlop e Mervyn Robinson, già esperto in quanto corridore da diversi anni che diventa il maestro di Joey, ma che però Dunlop non esita a batterlo in gara.
Il debutto alla Nort West 200 è difficoltoso a causa di problemi meccanici infatti al via rompe la catena di trasmissione e a Maghaberry cade rompendosi la clavicola.


1973
Nella stagione 1973 sulla Aermacchi Joey Dunlop può puntare solamente ad essere il primo delle monocilindriche a quattro tempi ma, quando se ne presenta l’occasione, non si lascia sfuggire il podio.
Sull’Isola di Man al Circuito di Jurby (una base aerea della RAF in disuso dove è ricavato un piccolo Autodromo) ottiene un secondo e due terzi posti.


1974
Nel 1974 con l’aiuto di Danny Mc Cook trova una Yamaha 350 raffreddata ad aria, vince a Maghaberry e colleziona moltissimi brillanti piazzamenti utilizzando un telaio costruito dall’ex Sidecarista Colin Seeley, molto più adatto rispetto a quello di serie.
Joey Dunlop viene notato dai Fratelli Rea titolari di una Scuderia, e decidono di aiutarlo affidandogli delle moto competitive come una Yamaha 500 raffreddata ad acqua e una Yamaha OW 31 B 750 cc.


1975
La stagione 1975 parte con una serie di ritiri alla NW 200 e alla Cookstown 100 a causa di noie meccaniche ma non si scoraggia e colleziona due brillanti vittorie al debutto della "King of Kirkistown" e a Mondello Park che vanno a sommarsi alla vittoria, con record sul giro, nella Temple 100 al doppio successo ad Agadowey nella 350 e nella 500 e alla Mid Antrim.
Il 1975 si chiude con la soddisfazione del Pilota e degli Sponsors che gli rinnovano la loro fiducia anche per la stagione successiva che lo vede debuttare al Tourist Trophy dell’Isola di Man.


1976
Per il suo debutto al TT Joey non sceglie certamente l’anno migliore, lascia l’Irlanda la domenica sera dopo aver corso la Cookstown 100 e arriva sull’Isola di Man a bordo di un peschereccio, che usava sempre in alternativa ai traghetti della Isle of Man Steam Packet Company, e questo inusuale mezzo di trasporto gli riservò anche una brutta sorpresa ed un grande spavento.
Di quel primo turno di prove il Lunedì mattino Joey conserva un pessimo ricordo: "Non sapevo assolutamente da che parte dovessi andare" disse "All’incrocio di Ballacraine mi fermai per aspettare qualche pilota e quando arrivò lo seguii fino a che non scomparve nuovamente, rallentai e ne aspettai degli altri fino a che terminò il mio primo terrificante giro del Mountain TT Course e devo ringraziare molto il mio Amico Tom Herron per avermi dato molti preziosissimi consigli per imparare il TT ".
Iscritto nelle classi Lightweight 250; Junior 350; Senior 500 e Classic 750 disputa la sua prima gara, la Junior 350 con il numero di gara 65 e termina al 16° posto ottenendo comunque il suo giro veloce in 22’.08" a oltre 102 mph di media più che ottima per un Newcomer (Debuttante).


1977
La prima vittoria non tarda ad arrivare nel 1977, Joey Dunlop ottiene il gradino più alto del podio nella classe Jubilee Classic TT in sella ad una Yamaha OW 31 B con telaio Seeley sotto i colori del Team Rea Racing.
Da quella prima vittoria si crea un legame assoluto tra Joey ed il TT nel quale il pilota rimane affascinato da questa corsa per l’atmosfera, per le difficoltà di questo lungo e tortuoso tracciato cittadino e per la grandissima competitività di uomini e mezzi schierati al via.


1980

1982

1987

1992


1995

1999

2000

Questo legame produce ben 26 Vittorie dal 1977 al 2000.

Record assoluto che gli valse il titolo di "King of the Road" assieme ad altri innumerevoli successi nelle Road Races e di tutte queste edizioni del TT non partecipa solamente all’edizione del 1989 a causa dei postumi dell’incidente occorsogli ad inizio stagione a Brands Hatch in cui perde un dito della mano e resta fermo un anno, ma conserva in particolare alcuni bellissimi ricordi quali la vittoria nella Classic TT del 1980 ottenuta anche per l’astuzia di aver montato il serbatoio da 32 litri – come prescritto da regolamento – che gli permise di effettuare solamente due soste anziché tre come i suoi avversari.

La prima vittoria nella categoria più prestigiosa  la TT F1  nel 1983.

La vittoria della Ultra Lightweight 125 nel 1992 che gli permise di eguagliare il record assoluto di 14 vittorie appartenuto al grande Mike "The Bike" Hailwood e sicuramente le ultime tre vittorie del 2000 con la F1, la Lightweight 250 e la Ultra Lightweigt 125.

Oltre ai 26 successi al TT Joey Dunlop si laurea Campione del Mondo della classe F1 ininterrottamente dal 1982 al 1986 e ottiene innumerevoli successi nelle prestigiose Road Races tra le quali spiccano 24 vittorie all’Ulster GP e 13 vittorie alla NW 200.


LA MORTE
Dunlop muore in una gara su strada che si svolgeva a Tallinn, Estonia.
In quel momento era al comando della gara delle 125 cc dopo avere vinto nelle classi 600 cc e 750 cc.
Sembra che abbia perso il controllo della sua moto a causa del manto stradale bagnato e la morte, istantanea, sia avvenuta a causa dell'urto contro gli alberi.

Come segno di rispetto poche ore dopo questo luttuoso evento anche il sito del governo estone venne sostituito con un omaggio a Dunlop.

La televisione dell'Irlanda del Nord trasmise in diretta le esequie alle quali parteciparono numerosissime persone e per l’occasione in Irlanda del Nord fu dichiarato un giorno di pace nazionale e questo fu il primo, e finora unico, giorno di pace nazionale in un secolo di conflitti.


sabato 15 giugno 2013

LEGGENDE - Carl Fogarty

Il pilota più vittorioso della Superbike. L’icona della SBK. Con le sue 220 partenze è tra i piloti più presenti nella storia del mondiale delle derivate dalla serie, ma soprattutto è colui che ha vinto più di tutti, grazie alle sue 59 vittorie. Il pilota dagli occhi di ghiaccio di Blackburn resterà per sempre nei cuori degli appassionati della Superbike. Aggressivo in pista, con un carattere duro, spigoloso, Carl Fogarty è stato l’icona della Ducati. Ed è proprio in sella alla moto di Borgo Panigale che il britannico ha conquistato i suoi 4 titoli iridati della SBK.

1991
Carl inizia a partecipare stabilmente nel Mondiale Superbike dal 1991, negli anni precedenti aveva fatto solo qualche apparizione.

1992
Passa a Ducati nel 1992 anche se i risultati, inizialmente, non sono quelli sperati.

1993
Iniziano ad arrivare risultati positivi, con la conquista di 11 vittorie, ma senza la conquista del titolo mondiale.

1994
L'anno del primo titolo mondiale di Carl Fogarty.

1995
Secondo titolo mondiale: domina dall'inizio alla fine ottenendo oltre 400 punti.

1996
Carl lascia la Ducati e passa alla Honda, pensando di poter vincere il titolo su qualunque moto. Si sbagliava, il mondiale lo vince Troy Corser e si dovrà accontentare del quarto posto finale.

1997
Torna in Ducati, ma anche quest'anno il titolo non arriva: Kocinski, che arrivava dalla MotoGP, sbaraglia la concorrenza e vince il mondiale.

1998
Il 1998 è l’anno del ritorno del Re. Nel team privato guidato da Davide Tardozzi, vince il titolo nell’ultima prova di Sugo, dove si giocava il mondiale con Troy Corser e Aaron Slight.

1999
Nel 1999 torna nel team ufficiale Ducati e conquista ancora il titolo, dominando.

2000
Nel 2000, nonostante ci fossero tutti i presupposti per ripetere un’altra esaltate stagione, la carriera di Foggy si chiude nella seconda manche della seconda gara del mondiale. Il pilota della Ducati tampona il pilota privato Robert Ulm nel tentativo di doppiarlo, cade pesantemente e si frattura l’omero sinistro, che gli impedirà di tornare a guidare come lui vuole. Il suo infortunio aprirà la strada alla carriera di un'altra leggenda dell Superbike: Troy Bayliss