Visualizzazioni totali

venerdì 29 aprile 2016

SBK - Circuiti - Imola

DATI
NOME COMPLETO: Autodromo Enzo e Dino Ferrari
LOCALITA': Imola, Italia
DIREZIONE: Anti-oraria
APERTURA: 1953
PRIMA GARA SBK: 2001
RECORD DELLA PISTA SBK: Tom Sykes (Kawasaki) 1'46"707

VINCITORI
2001: Ruben Xaus (Ducati) / Regis Laconi (Aprilia)
2002: Colin Edwards (Honda) / Colin Edwards (Honda)
2003: Ruben Xaus (Ducati) / Ruben Xaus (Ducati)
2004: Regis Laconi (Ducati) / Regis Laconi (Ducati)
2005: Chris Vermeulen (Honda)
2006: Alex Barros (Honda) / Troy Bayliss (Ducati)
2009: Noriyuki Haga (Ducati) / Michel Fabrizio (Ducati)
2010: Carlos Checa (Ducati) / Carlos Checa (Ducati)
2011: Jonathan Rea (Honda) / Carlos Checa (Ducati)
2012: Carlos Checa (Ducati) / Carlos Checa (Ducati)
2013: Tom Sykes (Kawasaki) / Tom Sykes (Kawasaki)
2014: Jonathan Rea (Honda) / Jonathan Rea (Honda)
2015: Jonathan Rea (Kawasaki) / Jonathan Rea (Kawasaki)

PISTA


FOTO






martedì 19 aprile 2016

MotoGP - Le livree di Valentino Rossi

1996 (Aprilia) - 125cc
1997 (Aprilia) - 125cc
1998 (Aprilia) - 250cc
1999 (Aprilia) - 250cc
Mugello 1999
Imola 1999
2000 (Honda) - 500cc
2001 (Honda) - 500cc
Mugello 2001
2002 (Honda) - MotoGP
2003 (Honda) - MotoGP
Valencia 2003
2004 (Yamaha) - MotoGP
2005 (Yamaha) - MotoGP
Laguna Seca 2005
Valencia 2005
2006 (Yamaha) - MotoGP


2007 (Yamaha) - MotoGP
Assen 2007
Phillip Island 2007
2008 (Yamaha) - MotoGP
Catalunya 2008
2009 (Yamaha) - MotoGP
2010 (Yamaha) - MotoGP
Laguna Seca 2010
2011 (Ducati) - MotoGP
2012 (Ducati) - MotoGP
2013 (Yamaha) - MotoGP
2014 (Yamaha) - MotoGP
2015 (Yamaha) - MotoGP
2016 (Yamaha) - MotoGP

MotoGP - Jorge Lorenzo passa in Ducati

Lorenzo va alla Ducati, ora è ufficiale. L'accordo vale per due anni, 2017 e 2018 ed è una vera rivoluzione per la MotoGP: Lorenzo è uno dei piloti più forti di sempre e il suo arrivo sulla Desmosedici riapre tutti gli scenari possibili sul fronte degli equilibri del mondiale.

Rossi infatti torna ad essere il pilota di punta di casa Yamaha, di fatto completando un ciclo. Una sorta di "vendetta" se volete perché fu lui a doversene andare alla Ducati tempo fa quando la casa dei tre diapason puntò tutto (ok, tutto no ma "molto" si...) su Jorge.

E' stato lo stesso Rossi a punzecchiarlo tempo fa, nella fase calda del toto-mercato, subito dopo che lui aveva rinnovato il contratto con la Yamaha: "Per andare in Ducati - disse Valentino - servono le palle. Ecco perché Jorge rimarrà in Yamaha...". Una provocazione? Certo che si. In ogni caso Lorenzo ha accettato la sfida e si getterà a capofitto nella nuova avventura.

Di certo ora per Jorge ci sono più possibilità di vincere un mondiale con la Ducati (con un contratto che dovrebbe aggirarsi sui 25 milioni per due anni) rispetto a quelle che ha avuto a disposizione Rossi: la Desmosedici all'epoca era una specie di Formula 1 con due ruote. Ossia una moto senza telaio, con una monoscocca portante in carbonio. Rossi ci scherzò su, dicendo "Ok ma ha pur sempre due ruote, quindi riusciremo a farla andare forte". Si sbagliava di grosso: le modifiche furono impossibili e quando si tornò al vecchio sistema ormai era tardi.

Lorenzo invece trova subito una moto ultra competitiva, Gigi Dall'Igna, direttore generale di Ducati Corse, che lo ama (con lui hanno messo in cascina tantissime vittorie) e un clima molto diverso rispetto al passato, merito anche del super lavoro che ha fatto (e sta facendo), il boss Paolo Ciabatti.

Riuscirà Lorenzo a portare la Ducati sul tetto del mondo come fece Stoner? Vedremo. Di certo Jorge lascia la Yamaha, sua dal 2008, con la quale conquistato tre titoli iridati in MotoGP nel 2010, 2012 e 2015, con un bottino di 41 gare vinte e 99 podi in 141 gare fin qui disputate. Un record.

"La Yamaha è estremamente grata a Jorge per il contributo dato ai suoi successi sportivi e non
vede l'ora di condividere con lui altri memorabili momenti durante le rimanenti 15 gare della stagione 2016 della MotoGp, la nona insieme", si legge nel comunicato della Yamaha, che augura a Lorenzo "il meglio per il futuro ribadendo il pieno sostegno del team nella sua caccia al quarto titolo in MotoGP".


domenica 17 aprile 2016

SBK - La spettacolare caduta di Sykes







SSP - Smith vince nonostante la grandine

Condizioni climatiche quasi proibitive ad Assen durante la gara di Supersport. Dopo nove giri corsi sull'asfalto asciutto, il cielo ha voluto tornare protagonista mandando giù all'improvviso pioggia e grandine. Le bandiere rosse hanno iniziato subito a sventolare ma Patrick Jacobsen, che stava guidando la gara, non ha rallentato in tempo ed è finito per terra. Dietro di lui inseguivano Kenan Sofoglu e Luke Stapleford.

La gara è ripresa dopo circa trenta minuti di stop e sul bagnato sono cambiati completamente i rapporti di forza. Nei 6 giri che mancavano alla conclusione le due Kawasaki sono ripartite bene, ma Krummenacher (4° alla fine) nel duello con il compagno di squadra è andato dritto, mentre Sofuoglu (3°) ha dovuto cedere al passo migliore di Smith (1°) con la Honda e Rea (2°) con la MV Agusta. Jacobsen invece ha fatto il bis ed è scivolato sull'asfalto anche nella seconda parte di gara. Buon quinto posto per Baldolini con la MV Agusta, altri tre italiani (Badovini, Bassani, Gamarino) nei primi 10.


SBK - GP Olanda - Pagelle

10: Jonathan Rea (Kawasaki Racing) - Niente da fare, su questa pista è imbattibile. In qualsiasi condizione atmosferica Johnny rimane freddo e lucido come al solito e anche se a inizio gara sembra faticare lui non si scompone e inizia la sua rimonta. Azzecca con una precisione incredibile, anche il momento del cambio gomme, con la pista che si stava asciugando. Davvero un weekend perfetto.

9: Lorenzo Savadori (Aprilia Ioda) - Serviva l'università delle due ruote per far resuscitare l'Aprilia. Due ottime gare per il rookie italiano che riesce in gara 1 a mettersi davanti alle BMW e alle Yamaha, mentre in gara 2 sfrutta alla perfezione le condizioni meteo variabili e si piazza ai piedi del podio, in quarta posizione, tenendosi dietro piloti come Davies, Hayden e Giugliano.

8: Nicky Hayden (Honda Racing) - Primo podio nel Mondiale Superbike per l'americano campione del mondo MotoGP 2006 e prima gara da protagonista. Lotta per la vittoria per tutta gara 1, mentre in gara 2, complice il meteo variabile, rimane distante dalle due Kawasaki, ma chiude comunque con un'ottima sesta posizione.

7,5: Michael Van der Mark (Honda Racing) - Si esalta nella gara di casa, con sorpassi spettacolari e staccate al limite in gara 1 che lo portano però a stendersi a due giri dal termine buttando via una possibile vittoria. Si riscatta in gara 2 dove conclude sul gradino più basso del podio.

7: Chaz Davies (Ducati Aruba) - Battaglia con per la vittoria in gara 1, ma si deve arrendere al cannibale Rea e chiude secondo, mentre limita i danni in gara 2, dove decide di rimanere in pista alcuni giri in più delle Kawasaki, scelta che si rivelerà sbagliata. Resta comunque ancora abbastanza vicino a Johnny Rea nella classifica generale.

6: Tom Sykes (Kawasaki Racing) - In gara 1 esce di scena a 12 giri dal termine con una caduta spettacolare dovuta a un suo errore di foga (grave per un pilota esperto come lui). mentre in gara 2 salva una brutta prestazione con un cambio gomme azzeccato (grazie a Rea) e strappa la sufficienza concludendo secondo, anche se battuto ancora dal suo compagno di squadra.

5: Davide Giugliano (Ducati Aruba) - Bene in qualifica, ma non in gara. E' costretto al ritiro in gara 1 per problemi tecnici e conclude in ottava posizione una seconda manche abbastanza anonima. Non può essere sufficiente.

4: Sylvain Guintoli (Yamaha Pata) - Continua a deludere la Yamaha e in particolare il pilota francese. Cade in gara 1, mentre stava perdendo molte posizioni dopo una buona partenza (come la maggior parte delle gare delle Yamaha) e arriva 11° in gara 2, molto più indietro del suo compagno di squadra Alex Lowes.


SBK - Gara pazza, ma vince sempre Rea

Velocissimo, spietato e mago della strategia. Jonathan Rea è un campione fantastico, in quest’epoca Superbike non c’è nessuno che possa tenergli testa. Ha sbancato la seconda sfida di Assen guidando cauto sul bagnato, entrando al cambio gomme al momento perfetto e poi volando via sull'asciutto, con le gomme giuste. Ha firmato da fuoriclasse la 34° vittoria a 29 anni, due mesi e 14 giorni esattamente come aveva fatto il mito anni ’90 Carl Fogarty. L’ex ducatista ha costruito una bella fetta della propria fama proprio ad Assen (12 trionfi) ma Rea non è da meno: ha già vinto 9 volte in Olanda, in 16 gare. E adesso è di nuovo in fuga verso il secondo Mondiale che, contro avversari inferiori su tutta la linea, sembra poco più di una formalità.

La corsa è partita senza pioggia ma tutto lo schieramento con gomme da bagnato, eccetto Sylvain Guintoli e Markus Reiterberger che hanno puntato, sbagliando, sulla intermedia posteriore. Sul viscido il mattatore è stato l’australiano Joshua Brookes, pupillo BMW che ad Assen aveva sbancato nelle stesse identiche condizioni anno scorso nel dominio nella serie britannica. Ma solo perché Rea nicchiava. Quando la pista si asciugata, il numero uno è entrato dentro per primo (nono giro su ventidue) seguito dallo scudiero Tom Sykes. Che però ha sbagliato scelta, facendo montare due intermedie.

Gli avversari sono rientrati troppo tardi, perdendo quei 3-4 secondi a giro che alla fine hanno scavato il solco dalle Kawasaki. Ha pagato soprattutto la Ducati con Chaz Davies tornato al box quattro giri dopo Rea e annegato al quinto posto a oltre trenta secondi. Nel finale a Rea è bastato controllare facilmente Sykes, anche stavolta “suonato” su tutta la linea: in pista e sulle scelte tecniche. Podio sfiorato per Lorenzo Savadori, ad un soffio dal podio alla quarta uscita con l’Aprilia (e in SBK) senza test invernali. Il 22enne cesenate ormai è l’italiano di punta Superbike: Davide Giugliano, con la Ducati ufficiale, è arrivato soltanto ottavo.


SBK - Rea vince una gara ad eliminazione

Una straordinaria battaglia dal primo all’ultimo giro, sorpassi, follie e cadute. Gli avversari ci hanno provato ma Jonathan Rea li ha stretti lentamente nella morsa, li ha indotti in errore e al termine di ventidue giri di fuoco ha firmato la 33° vittoria Mondiale, l’ottava ad Assen in 15 gare. Peccato non aver avuto un italiano in mezzo alla mischia: Davide Giugliano, subito in crisi di gomme, anche stavolta si è perso per strada.

Il ducatista Chaz Davies è scattato come un missile dalla seconda fila ed è stato l’ultimo a cedere le armi all’incalzare di Rea. La Panigale è cresciuta ma serve ancora qualcosa per provare a battere la Kawasaki campione in carica piloti e Costruttori. Davies resta in corsa nel Mondiale, anche se il divario da JR sale a 31 punti.

Rea si è cucinato a fuoco lento prima il compagno di squadra Tom Sykes,  assai balzandoso per dieci giri. Poi l’autore della Superpole  è atterrato malamente alla chicane, sbagliando la frenata in maniera clamorosa. Nelle battute finali Davies è andato in disarmo con l’aderenza (“Ho finito la gomma anteriore, sono stato fortunato a non cadere”)  lasciando spazio all’idolo di casa Michael van der Mark  volato via a due giri dalla fine nel disperato tentativo di non perdere contatto con Rea. Colpiti e affondati. Tutti.

Con il 4° successo 2016 (in otto gare) Rea consolida il primato salendo a 156 punti. Seguono Davies 125, Sykes 102 e van der Mark 74.

Dietro Rea e Davies primo podio in Superbike per Nicky Hayden, con la Honda superstite dopo il volo di van der Mark. Pugno di mosche Yamaha: Sylvain Guintoli è caduto nelle battute iniziali, Alex Lowes è affondato in ottava posizione, a 30″ da Rea, per l’ormai abituale crollo di aderenza.

Strepitoso il quarto posto della MV Agusta di Leon Camier, bene anche l’Aprilia con l’esordiente Lorenzo Savadori sempre più vicino ai big.


sabato 16 aprile 2016

BSB - Livree 2016

DUCATI BE WISER (Byrne / Irwin)
YAMAHA EPAYME (Hopkins / Easton)
KAWASAKI JG SPEEDFIT (Haslam / Ellison / Hickman)
HONDA RACING (O'Halloran / Linfoot / Tinmouth)

BMW TYCO (Laverty / Iddon)
SUZUKI BENNETS (Kiyonari / Bridewell)
BMW SMITHS (Smrz / Mainwaring)
KAWASAKI QUATTRO PLANT (Mossey / Backlund)
BMW BUILDBASE (Cooper / Jackson)
YAMAHA ANVIL (Rispoli / Winfield)
DUCATI MOTORAPIDO (Buchan)
BMW ROYAL AIRFORCE (Seeley)
KAWASAKI GEARLINK (Iannuzzo)
BMW RIDERSMOTORCYCLES (Jessopp)
Billy McConnell
KAWASAKI FS-3 (McConnell)
Team WD40
KAWASAKI WD-40 (Kennedy / Hornsey)
arc-on.co.uk
YAMAHA PLATFORM HIRE (Zanotti)