1990
Campione Italiano 125 SP, arriva la convocazione dell’Aprilia per il Campionato Europeo.
Campione Europeo 250 cc (Aprilia) e 3° nel campionato Italiano. 4 gare nel Mondiale 250.
Partecipa stabilmente al Mondiale 250 con l’Aprilia del team iberna. Vince una gara (GP del Sudafrica).
Biaggi passa alla Honda 250 e vince una gara mondiale (GP di Catalogna).
Max torna all’Aprilia 250 e vince il suo primo titolo Mondiale con 5 vittorie in gara.
Secondo titolo Mondiale 250 sempre con Aprilia. 8 vittorie in gara gli consentono di chiudere con 83 punti di vantaggio sul secondo.
La stagione inizia con 5 vittorie su 6 gare, ma una serie di errori ed episodi sfortunati consentono al comunque veloce tedesco Waldmann di tenere aperta la lotta fino all’ultima gara. Che Biaggi vince (è la nona volta nel 1996), portando a casa il terzo Mondiale.
Divorzio da Aprilia e passaggio a Honda. La lotta è sempre con Waldmann, suo compagno di marca, ma si conclude ancora a favore di max che, con 5 successi parziali, diventa per la quarta volta campione del Mondo.
Max approda al massimo campionato motociclistico, la classe 500 GP. Il suo esordio è trionfale, con la storica vittoria al debutto in Giappone in sella alla Honda, con tanto di pole position e giro veloce in gara. La stagione si mette bene, Biaggi ottiene una serie di podi e piazzamenti a punti, nonché la vittoria in una delle sue piste preferite (Brno), tanto da presentarsi al GP di Barcellona in testa al Mondiale. Ma in spagna avviene il fattaccio della bandiera nera, con il romano che non effettua uno stop&go (inflittogli per mancato rispetto delle bandiere gialle) ritenendolo immotivato, quindi viene squalificato dalla gara. Il finale di stagione non è brillante ma comunque Biaggi concluderà al secondo posto dietro Mick Doohan.
Dopo le polemiche dell’anno precedente (secondo Biaggi e il suo entourage il mondiale 1998 sarebbe stato tolto a lui per “consegnarlo” a Doohan), Max lascia la Honda e passa alla Yamaha, ma i risultati sono inferiori alle aspettative, con soli due podi e una vittoria (GP del Sud Africa), che gli valgono il 4° posto finale.
Ancora con la Yamaha 500, Biaggi riscatta un inizio di stagione costellato dai ritiri con una seconda parte più brillante: due podi e due vittorie (Repubblica ceca e Austria) gli consentono di chiedere 3° in campionato.
È l’anno dell’esplosione della rivalità con Rossi, già mediaticamente alimentata negli anni precedenti. Le scintille cominciano fin dalla prima gara, vinta da Rossi dopo che Biaggi ha mandato fuori pista il pesarese e Valentino ha risposto con un gestaccio durante un sorpasso. Tre vittorie (GP di rancia, Olanda e Germania) e 6 podi non bastano al romano per vincere il Mondiale, arrivano anche cadute e piazzamenti solo discreti, che lo relegano al 2° posto consegnando il titolo a Rossi.
Comincia l’era MotoGP e Biaggi, dopo un avvio stentato, con la Yamaha vince a Brno e Sepang, collezionando anche 6 podi. A fine campionato è ancora 2° dietro a Rossi.
Max passa alla Honda del team Pons e riuscendo a raggiungere il 3° posto nella classifica finale dopo 2 vittorie (Gran Bretagna e Giappone) 7 podi.
Nell’anno del passaggio di Rossi alla Yamaha, la prima gara della stagione, in Sud Africa, vede già il duello tra Biaggi e Valentino, una gara memorabile che sarebbe potuta andare tranquillamente a ciascuno dei due, ma è vinta da Rossi. La prima parte della stagione è ottima, con la vittoria i Germania e 5 podi. Ma poi arrivano anche due ritiri e solo due podi, così a fine stagione Max Biaggi è solo 3°.
L’anno del passaggio di Biaggi alla Honda Repsol ufficiale è anche il suo peggiore nella categoria regina: nessuna vittoria e solo 4 podi, con un mesto 5° posto finale e la decisione di Honda di appiedarlo. Max non riesce a trovare un ingaggio in MotoGP ed è costretto ad un anno sabbatico, in cui si tiene in allenamento e si dedica al supermotard (non agonistico).
Il ritorno alle corse per Biaggi avviene in SBK, con la Suzuki GSX-R 1000 del team Alstare Corona di Francesco Batta. Subito Max fa capire di esserci, con una vittoria e un secondo posto nelle due manche del round del Qatar. Con 14 podi e tre vittorie (Qatar, Brno e Vallelunga), Biaggi è in lizza per il titolo fino all’ultima gara, dove però James Toseland riesce a vincere conquistando il titolo. Biaggi è 3° in classifica, preceduto anche da Haga. Ma la strada di Biaggi è sempre tormentata, poiché la squadra di batta perde lo sponsor principale e con esso la possibilità di pagare a Biaggi il cospicuo ingaggio.
Il romano approda al team Ducati Sterilgarda, dopo un infruttuoso tentativo di tornare in MotoGP con Gresini. Non ci sono vittorie ma solo 7 podi, che valgono a Max il 7° posto finale, comunque migliore dei privati. Non male, soprattutto considerato il forzato stop di un mese dovuto alla frattura al braccio sinistro in seguito ad una caduta in Australia.
Ritorno a casa: Biaggi firma con l’Aprilia e scende in pista con la nuova bomba di Noale, la RSV4. la stagione vive di alti e bassi, con un pessimo inizio in Australia seguito dai due podi in Qatar. In totale i podi saranno 10 e, grazie anche alla “solita” vittoria a Brno, Max e l’ancora acerba maxi veneta saranno quarti nel mondiale. Ma la stagione doveva essere preparatoria per dare il massimo nel 2010. Infatti…
La stagione del primo trionfo mondiale per Max in SBK è il ritratto perfetto del campione romano: velocissimo dove la pista e la moto glielo permettono, ragioniere e concreto dove capisce che cercare migliori risultati significherebbe rischiare il patatrac. La lotta con Leon Haslam e la sua Suzuki si conclude con la vittoria finale di Max Biaggi, primo italiano campione del Mondo SBK con 10 vittorie (di cui 4 doppiette) e 14 podi. Il trionfo si perfeziona proprio in Italia, ad Imola, mentre la vittoria nella gara finale in Francia consegna all’Aprilia il titolo Mondiale Costruttori.
Stagione interlocutoria sempre con la Aprilia, illuminata dalle vittorie di tappa ad Aragon e a Brno, nonché da 10 podi, ma anche macchiata da una squalifica (Donington) e da un infortunio al piede che lo costringe a saltare tre gare. Alla fine sarà 3° nel mondiale vinto da Carlos Checa.
La stagione che si è da poco conclusa consacra Max Biaggi come uno dei grandi della SBK. Non è tutta rose e fiori ma, tra difficoltà e avversari che non regalano nulla (ma anche pasticci organizzativi da parte degli organizzatori del mondiale), Max e la sua Aprilia RSV4 vincono 5 gare e vanno altre 6 volte a podio. Questi successi e un’attenta gestione del vantaggio sugli inseguitori (soprattutto Melandri e Sykes) gli permettono di vincere il suo secondo Titolo SBK per solo mezzo punto all’ultima gara, a Magny Cours.
Al termine della stagione 2012 Max si ritira dalle gare, ma non abbandona il mondo delle corse: diventa telecronista per le gare Superbike su Italia1 e viene ingaggiato per dei test sulla Ducati D16 satellite del Team Pramac, tornando a guidare una MotoGP dopo diversi anni.
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