Domenica 3 Aprile
08:55 - Supersport Warm Up
09:25 - Superbike Warm Up
09:50 - STK1000 Warm Up
11:20 - Supersport Gara 13:00 - Superbike Gara-2
14:20 - STK1000 Gara
14.40 - Moto3, Moto2 e MotoGP Warm Up 17.00 - Formula 1 Gara
18.00 - Moto3 Gara
19.20 - Moto2 Gara 21.00 - MotoGP Gara
Aaron Slight è uno di quei piloti storici e leggendari che hanno contribuito al mito del Mondiale SBK partecipando ininterrottamente dal 1989 al 2000 senza riuscire a conquistare il titolo mondiale ma rendendosi protagonista di stagioni memorabili e, soprattutto, gare rimaste nella storia. A lui sono legati episodi incredibili che cercheremo di riassumere e raccontare con ordine per far capire che tipo di talento e combattente sia questo schivo e tranquillo neozelandese.
Slight è uno dei tanti piloti che si sono dedicati solo al Mondiale SBK senza mai tentare passaggi o uscite nella GP e già al suo ,debutto, come Wild Card con la Kawasaki nel 1989 si mette subito in luce conquistando il primo podio a Mainsfield. Fino al 1992 alterna gare nel campionato Australiano dove diventa campione, e gare nel Mondiale che gli valgono podi e piazzamenti tali da garantirgli un posto da ufficiale fino al 2000.
Alla sua prima stagione completa arriva sesto e l’anno successivo terzo nel mondiale 1993. Questo risultato gli vale la chiamata nel ‘94 nel superteam Honda Castrol che schierava la splendida Honda RC45 costruita per contrastare la magica Ducati 916. E’ da questo momento che Slight inizia a diventare protagonista di sei stagioni memorabili e di duelli fantastici con Fogarty, Kocinski ed Edwards.
La rivalità con “Foggy” lo porta a cercare di contrastare il britannico che guida sempre in modo aggressivo, spavaldo e sempre appoggiato da una moto perfetta. La Honda, che patisce come tutte le 4 cilindri una mancanza di 250cc, gli fornisce un mezzo perfetto ma sicuramente meno efficace. Quindi frustrato da questo svantaggio prestazionale si getta in gare e duelli stupendi ma troppo spesso a favore di Fogarty. A conferma di questo gap prestazionale arriva il titolo dell’astro nascente Corser nel ‘96 quando l’odiato Fogarty finisce proprio nella sua squadra Honda con la RC 45. E qui Slight mostra tutto il suo valore battendo sempre l’inglese a parità di moto.
Ma peggio gli va nel '97 quando al posto di Foggy arriva nel team Castrol un altro lunatico come Kocinski reduce da una stagione di litigi e scenate con il team Ducati di Virginio Ferrari. Slight purtroppo perde il confronto che permette alla Honda di vincere il Mondiale con la bellissima RC45 con Kocinski che arriva alla ultima gara deciso a mostrare la sua vena folle. In gara uno manda all’ospedale il pilota della Honda, Simon Crafar che praticamente non riuscirà a tornare più al 100%. E in gara due insegue e bracca Aaron che solitario al comando andrebbe a conquistare il titolo di vicecampione del mondo facendo fare alla Honda una doppietta storica. All’ultimo giro Slight si rende conto che il folle compagno di squadra non ha nessuna intenzione di rispettare gli ordini di scuderia e lo va ad attaccare con violenza ingaggiando un improvviso duello che fa perdere il titolo di vicecampione del mondo ad Aaron che però non perde né la calma né il suo solito sorriso.
Ancora peggio finisce la memorabile stagione ‘98 quando Aaron si ritrova a combattere con lo squadrone Ducati che ritrova Foggy oltre a Corser e Chili. In più al posto di Kocinski arriva un giovane Edwards che non mostra nessuna intenzione di aiutare il capitano a vincere il titolo mondiale. Si arriva così alla memorabile gara finale di Sugo dove Corser, Foggy e Slight sono racchiusi in un fazzoletto di soli sei punti e mezzo. Corser finisce all’ospedale nel warm up e Fogarty e Slight si giocano il mondiale fino all’ultima curva dell’ultimo giro. Purtroppo la HRC nel tentativo di bissare il mondiale dell’anno precedente, porta a Sugo una RC45 potentissima, sviluppata solo per la 8 ore di Suzuka. Il povero Slight si trova così a combattere non solo con un Fogarty inferocito ma anche con una moto che non riesce a scaricare la rabbiosa potenza su una pista molto lenta e guidata. Il calvario di Aaron finisce con una incredibile sconfitta di soli 4 punti e mezzo. Ma anche in questo caso non perde il sorriso e il suo solito fair play di grande uomo e magnifico sportivo.
I postumi della guerra del ‘98 si fanno vedere nel ‘99 quando ormai in squadra gli preferiscono l’arrembante Edwards che gli arriva davanti in un campionato rivinto dalla 916 ormai portata a mille contro i soliti 750 della RC45 arrivata ormai al capolinea.
Nel 2000 la Honda decide di sfidare la Ducati sul suo terreno e sforna la bicilindrica VTR 1000 che con Edwards centra subito il titolo iridato contro uno scatenato e penalizzato Haga. Ma proprio nel 2000 accade un episodio che cambia la vita di Aaron Slight chiudendo in modo brusco e improvviso la sua splendida carriera.Il 16 febbraio 2000, durante un test a Eastern Creek in vista dell'inizio della stagione, viene colpito da un malore improvviso. Recatosi in ospedale per accertamenti gli viene diagnosticato un grave aneurisma cerebrale. Operato di urgenza il 17 febbraio, il 20 febbraio 2000 viene dichiarato fuori pericolo di vita ma impossibilitato a prendere parte a competizioni motociclistiche della stagione 2000.
L'11 maggio 2000 però, contravvenendo a quanto annunciato in precedenza, brucia le tappe della rieducazione e dopo sole 12 settimane dall'operazione al cervello, viene dichiarato idoneo alle competizioni motociclistiche. Ritorna così in sella ancora senza capelli e con la cicatrice fresca e ben visibile facendo commuovere tutti. Cerca di riprendere il ritmo ma non riuscirà più a tornare il combattente di sempre. Al termine del 2000 si ritira chiudendo una delle carriere più belle del Mondiale SBK e per meriti sportivi viene nominato membro dell’Ordine di Merito della Nuova Zelanda.
Come comunicato con largo anticipo da parte di Dorna Sports e IRTA, dal 2017 è previsto in MotoGP un ‘numero chiuso’ di 24 iscritti per arrivare, in un prossimo futuro, con ciascun costruttore impegnato (Yamaha, Honda, Ducati, Suzuki, Aprilia e KTM) a schierare una propria squadra ufficiale con 2 piloti e affidando 2 moto ad un team satellite.
Questo il target in prospettiva ribadito oggi con un comunicato stampa da Dorna Sports e IRTA. Per il 2017 risultano infatti già iscritte 23 moto: alle 21 attuali si aggiungeranno i due posti già assegnati di diritto alla KTM, attesa al via con un proprio team ufficiale e due RC16 affidate a Bradley Smith ed un secondo pilota da annunciare.
Resta pertanto più soltanto 1 posto a disposizione con l’IRTA che attenderà entro e non oltre il 29 aprile prossimo per vagliare le candidature pervenute.
Sarà il “Selection Committee” formato dai rappresentanti FIM, Dorna e IRTA a comunicare il prossimo mese di maggio quale squadra si sarà aggiudicata questo ultimo posto nello schieramento di partenza della MotoGP 2017.
La candidatura che sembrerebbe favorita ad aggiudicarselo è quella del Team Forward che ha già partecipato alla categoria MotoGP nelle stagioni passate.
