Non è sicuramente il caso del GP di Turchia che si è aperto oggi all’Istanbul Park e, almeno dopo la prima sessione di Qualifica e due turni complessivi, i piloti locali Tolga Uprak e Yunus Ercelik non sembrerebbero rappresentare un’insidia per Tom Sykes e compagni.
La coppia ottomana, in sella rispettivamente a Kawasaki e BMW private, ha chiuso in 2’03.008 e 2’04.231, tra i 6.8 e gli 8.0 secondi dal leader Sylvain Guintoli. Un bel po’ se si considera il margine di miglioramento dei piloti titolari Superbike e delle rispettive moto che qui, prima di oggi, non avevano mai girato (eccezion fatta per i piloti ex Motomondiale, ma si parla di anni e anni fa, tra i quali proprio Guintoli e Melandri).
La distanza siderale dei due è improbabile e diventa ancor più grottesca se paragonata al cronologico della Supersport: dove sarebbero i due se corressero con delle 1000 contro le 600?
Uprak sarebbe 22°, tra la Ninja ZX-6R di Morais e la CBR600RR di Toth, mentre Ercelink addirittura 27° tra Ivanov e Sinioris. Il velocissimo Sam Lowes, leader del Mondiale WSS, rifila loro tra i 3 e i 4 secondi e qualche decimo.
Il “bello” è che complici gli infortuni di Checa, Badovini, Camier, Baz e Neukirchner potrebbero entrare in Superpole dovessero superare la soglia del 107% o ottenere la deroga dalla Direzione Gara.
Traguardo eroico o sintomo di una SBK che sta perdendo la bussola e prova a far occupare la griglia in ogni maniera possibile?
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