Lo spagnolo del Team Althea ha vinto la gara davanti a Marco Melandri e a Leon Haslam, ma ripercorriamo insieme la carriera di Carlos Checa!
Una carriera lunga e non esente da difficoltà quella del 38enne spagnolo, che ha avuto inizio nel lontano 1993, con la partecipazione come wild-card al Gran Premio d’Europa (classe 125cc) a Montmeló, tracciato di casa, schierato dal team Petrocat Honda. Un settimo posto in gara che gli aprì le porte della classe 250cc per il resto dell’anno. Checa brucia le tappe ritrovandosi nel 1995 al team Fortuna Honda Pons, che lo promuove a stagione in corso alla classe regina in occasione del round di Donington Park, in sostituzione dell’infortunato Alberto Puig.
Con il team iberico Checa trascorrerà altre tre stagioni, conquistando il primo successo in gara a Montmelò, nel 1996, davanti a Mick Doohan. La parabola ascendente del catalano subirà un brusco stop due anni dopo, proprio nell’anno in cui arriva il miglior piazzamento nel Motomondiale (terzo posto finale con vittoria a Jamara, secondo posto a Johor e terzo a Le Castellet). Nell’ottavo round di Donington Park, infatti, Checa fu vittima di un terribile incidente alla “Craner Curve”, che mise a repentaglio la sua vita (e costrinse i medici all’asportazione della milza).
L’anno seguente vide il passaggio di Carlos Checa alla squadra ufficiale Yamaha, col quale corse fino al termine della stagione 2003. Stagioni non facili per lo spagnolo, anche se sono arrivate diverse soddisfazioni (nel 2000 a lungo si ritrovò al secondo posto in classifica). Con la YZR 500 vestita dei colori Yamaha sfiorò inoltre il successo nell’ultima gara 500cc della storia sul Circuito di Jacarepaguà di Rio de Janeiro, ostacolato nel finale dal doppiato Anthony West (consegnando la vittoria a Valentino Rossi).
Il passaggio alle MotoGP 990cc 4 tempi, avvenuto nel 2002, non portò a risultati migliori, nonostante il buon feeling con la 4 tempi ed i tre podi ottenuti nella prima parte di stagione (subito 2° a Suzuka, Montmeló ed Assen). Checa visse un periodo di calo a livello motivazionale, che continuò anche nelle due stagioni seguenti. Le cose non andarono meglio nel 2005, stagione del passaggio alla Ducati ufficiale, a causa di un infortunio nel pre-campionato, problemi di aderenza e qualche errore di troppo nella prima parte dell’anno. Nonostante il finale di stagione coincise con un deciso miglioramento in termini di feeling e risultati, Checa dovette fare le valigie, ritrovando in Sito Pons un possibile scoglio al quale appigliarsi. Purtroppo però il progetto si arenò prima di cominciare dopo un solo test a Sepang, e per questo motivo Carlos venne ingaggiato dal team Yamaha Tech 3 (gommato Dunlop) per il 2006.
Dodici mesi più tardi Checa tornò in sella ad una Honda, nello specifico la RC212V 800cc del team LCR, per la sua ultima stagione in MotoGP. Un anno non facile, l’ennesimo, per l’ormai già veterano del campionato. La partecipazione alla 8h di Suzuka del 2007, ed il secondo posto rimediato col team HRC a fianco di Tadayuki Okada, aprì gli occhi al centauro iberico che decise per il passaggio al mondialeSuperbike con il team Ten Kate, squadra di riferimento Honda nel mondiale delle derivate dalla serie.
Ad una buona stagione d’esordio (nella quale spicca la doppietta con pole position a Miller Motorsports Park), unita al successo alla 8h di Suzuka a fianco dell’allora compagno di squadra Ryuichi Kiyonari, seguì un 2009 difficile per Checa, che trovò enormi difficoltà nel guidare la CBR1000RR della squadra olandese. Il passaggio al Team Ducati Althea del 2010 rappresentò la rinascita del “Toro”, il quale ritrovò la convinzione e con essa i risultati. Lo stato di forma raggiunto al termine della stagione, suggellato dalla doppietta di Imola, diede il la alla cavalcata inarrestabile di quest’anno, compiuta a suon di doppiette, pole position e giri veloci in gara.
Checa regala così a Ducati il quattordicesimo titolo piloti in World Superbike, risultando l’ottavo pilota della storia a centrare l’obiettivo per l’azienda di Borgo Panigale nel mondiale delle derivate dalla serie dopo Raymond Roche, Doug Polen, Carl Fogarty, Troy Corser, Troy Bayliss, Neil Hodgson e James Toseland. Nonostante i 39 anni che compirà il prossimo 15 ottobre, Checa ha dimostrato di essere forte e combattivo come non mai, nonché intenzionato a difendere a denti stretti questo importante trofeo, nella stagione che verrà.
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