Il curriculum della nuova Yamaha R1, alla vigilia del via del mondiale Superbike 2016, era di quelli importanti: protagonista nei vari campionati nazionali (addirittura vincitrice nel BSB con Joshua Brookes) e nei test invernali, grazie alle prestazioni di Guintoli e Lowes.
Anche la coppia iscritta al campionato iridato, è stata ben “assemblata”: da una parte l’esperto 34enne francese Guintoli, una vita tra Motomondiale e Superbike con la vittoria dell’iride delle derivate di serie due anni fa con Aprilia e una gran voglia di tornare al top dopo la deludente stagione 2015 in sella alla Honda.
Dall’altra il 25enne britannico Alex Lowes, che al primo anno nel mondiale Superbike (datato 2014) centrò un secondo e un terzo posto di tappa a Assen e Donington e che dopo due stagioni quasi sempre nella top ten cerca la definitiva consacrazione tra i big della categoria.
Con la nuova moto, Guintoli si è presentato subito bene alla tappa di apertura di Phillip Island, tanto da chiudere in testa due sessioni di prove per poi partire quarto in griglia, con Lowes ottimo quinto. Un bell’antipasto di una cena, la gara, che andrà benone: nella prima manche il francese chiude sesto a 3 secondi e mezzo da Rea (su 22 giri, praticamente poco più di un decimo a tornata) e, sul giro secco, a due decimi dal best lap di Giugliano.
In gara2, Guintoli chiude ancora sesto ma stavolta a soli due secondi e quattro, facendo segnare come miglior giro un passaggio lontano un solo decimo da quello di Davies. Non male, come esordio. Ciò che fa la differenza è il passo: Rea, nel finale di gara1, gira quasi sempre in 1’31 mentre Guintoli fa qualche 1’32” sparso. In gara2, la situazione migliora, Guintoli e Rea girano su tempi simili all’inizio ma poi, solo alla fine, il pilota Yamaha è costretto ad alzarli. Anche se non di molto.
In Thailandia la situazione si fa più complicata. In prova Guintoli parte bene con il secondo tempo nelle libere1 e poi rimane tra i primi fino alla Superpole, che chiuderà al quinto posto con Lowes settimo.
In gara uno è Lowes a chiudere davanti al suo compagno, sesto e settimo, ma a oltre 20 secondi da Rea: più di un secondo al giro. Anche sul giro secco, i due piloti Yamaha pagano tanto, circa 7 decimi dal best lap di Rea. In gara, il pilota Kawasaki gira di passo in 1’34 e 1’33 mentre Sylvain e Alex fanno tanti 35 e anche alcuni 36. In gara 2, Lowes va ko e Guintoli è sesto, ma alla fine recupera 7 secondi al vincitore rispetto alla prima manche, girando in modo più costante per tutta la gara.
Va peggio ad Aragon, dove tante squadre (tra cui proprio Yamaha) avevano girato in occasione dei test invernali. Guintoli e Lowes non sono tra i protagonisti delle prime prove ma in occasione della Superpole si rivelano le grandi sorprese: secondo e terzo ad un soffio dal primo posto.
In gara1, però, chiudono ottavo e nono, a ben 25 secondi (più di un secondo al giro) dal vincitore Davies. Il quale fa segnare un best lap migliore di 9 decimi da quello della prima Yamaha.
Il dato dei cronologici fa impressione: se la Ducati gira di passo in 1’51”-1’52”, Guintoli inizia con 1’51” ma finisce con 1’55”. Quattro secondi di differenza tra il via e la bandiera a scacchi…
Va un po’ meglio in gara2, quando sia Lowes che Guintoli non superano l’1’53” ma sempre 25, alla fine, saranno i secondi di distacco da Davies.
Adesso arriva Assen. Nel 2009, anno dell’ultima apparizione Yamaha in Superbike, il futuro campione del mondo Ben Spies portò la R1 alla vittoria in gara1 davanti alla Ducati di Haga e alla Honda di Haslam. Che sia arrivato il momento di recuperare il gap e salire sul podio, per le due R1 versione 2016?
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