Sul circuito di Monza si sono viste sempre sfide all'ultimo sangue e duelli mozzafiato che hanno reso questo circuito il più spettacolare di tutto il circus della Superbike.
Ma andiamo ad analizzare la pista:
La costruzione dello storico circuito è datata 1922 ed originariamente il circuito era composto da un unico anello ad alta velocità in stile NASCAR.
Nel 1928, durante il Gran Premio, l'auto di Emilio Materassi tamponò quella di Giulio Foresti, la quale pimbò sugli oltre 200 spettatori uccidendone 20 e ferendone 40. Anche Emilio Materassi morì nell'incidente.
A seguito di quell'incidente, vennero costruiti circuiti alternativi all'interno dell'anello, che veniva ritenuto troppo pericoloso per i piloti e per gli spettatori.
Nel 1955 si tornò a riutilizzare l'anello ad alta velocità, completamente rimodernato e reso più sicuro, ma nel 1961, un altro incidente funestò il circuito di Monza. Durante il Gran Premio d'Italia, valido per il Mondiale Formula 1, la Ferrari di Von Trips, a seguito di una collisione, urtò le recinzioni dove erano appoggiati oltre 300 spettatori, e ne uccise 11. Morì anche Von Trips nell'incidente.
Nel 1972 vennero introdotte alcune "chicanes" nel tentativo di rendere ancora più sicuro il tracciato, venne introdotta la chicane del Vialone (poi rinominata Ascari) e quella della Roggia.
Ma l'anno successivo morirono nel Gran Premio motociclistico, Pasolini e Saarinen e nel 1978, durante il GP di Formula 1, l'inglese Ronnie Peterson.
Nel 1979 venne introdotta un'altra chicane: la chicane del Rettifilo (poi rinominata prima variante).
Nel 2000 la prima variante fu modificata nell'intento di rallentare ancor di più le potentissime Formula 1, e nel Gran Premio d'esordio della chicane in molti temevano il peggio a causa dell'ingorgo che poteva venirsi a creare alla partenza. Al via, invece, filò tutto lisciò, ma alla variante successiva, la variante della roggia, si scatenò un rocambolesco incidente nel quale perse la vita il soccorritore Paolo Gislimberti colpito da un pneumatico in pieno volto.
Nel 2011 la prima variante è stata leggermente modificata per la pericolosità nelle corse motociclistiche.
ALBO D'ORO MONDIALE SUPERBIKE
1988. Non Disputata
1989. Non Disputata
1990. Gara1: 1. Pirovano (Yamaha), 2. Mertens (Honda), 3. Roche (Ducati). Gara2: 1. Pirovano (Yamaha), 2. Monti (Honda), 3. McElnea (Yamaha).
1991. Non Disputata.
1992. Gara1: 1. Pirovano (Yamaha), 2. Mertens (Ducati), 3. Phillis (Kawasaki). Gara2: 1. Pirovano (Yamaha), 2. Roche (Ducati), 3. Bontempi (Kawasaki).
1993. 1. Slight (Kawasaki), 2. Russell (Kawasaki), 3. Pirovano (Yamaha). Gara2: 1. Falappa (Ducati), 2. Slight (Kawasaki), 3. Pirovano (Yamaha).
1994. Non Disputata.
1995. Gara1: 1. Fogarty (Ducati), 2. Slight (Honda), 3. Edwards (Yamaha). Gara2: 1. Chili (Ducati), 2. Fogarty (Ducati), 3. Slight (Honda).
1996. Gara1: 1. Fogarty (Honda), 2. Slight (Honda), 3. Edwards (Yamaha). Gara2: 1. Chili (Ducati), 2. Slight (Honda), 3. Fogarty (Honda).
1997. Gara1: 1. Kocinski (Honda), 2. Slight (Honda), 3. Fogarty (Ducati). Gara2: 1. Chili (Ducati) 2. Kocinski (Honda), 3. Whitham (Suzuki).
1998. Gara1: 1. Edwards (Honda), 2. Slight (Honda), 3. Corser (Ducati). Gara2: 1. Edwards (Honda), 2. Fogarty (Ducati), 3. Chili (Ducati).
1999. Gara1: 1. Fogarty (Ducati), 2. Edwards (Honda), 3. Chili (Suzuki). Gara2: 1. Fogarty (Ducati), 2. Edwards (Honda), 3. Chili (Suzuki).
2000. Gara1: 1. Chili (Suzuki), 2. Edwards (Honda), 3. Yanagawa (Kawasaki). Gara2: 1. Edwards (Honda), 2. Chili (Suzuki), 3. Yanagawa (Kawasaki).
2001. Gara1: 1. Bayliss (Ducati), 2. Edwards (Honda), 3. Yanagawa (Kawasaki). Gara2: 1. Bayliss (Ducati), 2. Edwards (Honda), 3. Yanagawa (Kawasaki).
2002. Gara1: 1. Bayliss (Ducati), 2. Hodgson (Ducati), 3. Edwards (Honda). Gara2: 1. Bayliss (Ducati), 2. Edwards (Honda), 3. Haga (Aprilia).
2003. Gara1: 1. Hodgson (Ducati), 2. Laconi (Ducati), 3. Lavilla (Suzuki). Gara2: 1. Hodgson (Ducati), 2. Lavilla (Suzuki), 3. Chili (Suzuki).
2004. Gara1: 1. Laconi (Ducati), 2. Toseland (Ducati), 3. McCoy (Ducati). Gara2: 1. Laconi (Ducati), 2. Toseland (Ducati), 3. McCoy (Ducati).
2005. Gara1: 1. Corser (Suzuki), 2. Kagayama (Suzuki), 3. Toseland (Ducati). Gara2: 1. Vermeulen (Honda), 2. Laconi (Ducati), 3. Corser (Suzuki).
2006. Gara1: 1. Bayliss (Ducati), 2. Barros (Honda), 3. Corser (Suzuki). Gara2: 1. Bayliss, 2. Corser, 3. Haga (Yamaha).
2007. Gara1: 1. Haga (Yamaha), 2. Bayliss (Ducati), 3. Biaggi (Suzuki). Gara2: 1. Haga (Yamaha), 2. Toseland (Honda), 3. Bayliss (Ducati).
2008. Gara1: 1. Neukirchner (Suzuki), 2. Haga (Yamaha), 3. Bayliss (Ducati). Gara2: 1. Haga (Yamaha), 2. Neukirchner (Suzuki), 3. Kiyonari (Honda).
2009. Gara1: 1. Fabrizio (Ducati), 2. Haga (Ducati), 3. Kiyonari (Honda). Gara2: 1. Spies (Yamaha), 2. Fabrizio (Ducati), 3. Kiyonari (Honda).
2010. Gara1: 1. Biaggi (Aprilia), 2. Toseland (Yamaha), 3. Crutchlow (Yamaha). Gara2: 1. Biaggi (Aprilia), 2. Haslam (Suzuki), 3. Corser (BMW).
2011. Gara1: 1. Laverty (Yamaha), 2. Biaggi (Aprilia), 3. Haslam (BMW). Gara2: 1. Laverty (Yamaha), 2. Melandri (Yamaha), 3. Fabrizio (Suzuki).
Fabrizio Pirovano (4) nel primo Gran Premio del 1990 |
MOMENTI STORICI SUPERBIKE A MONZA
LA PRIMA VOLTA DELLA SUPERBIKE A MONZA
ULTIMO GIRO PAZZESCO NEL '96
IL SORPASSO PIU BELLO DI SEMPRE (BAYLISS 2000)
DUELLO BAYLISS - EDWARDS 2001
MONZA 2008 - CAOS ALLA PARTENZA
2009 - VINCE UN ITALIANO DOPO 9 ANNI
2011 - LAVERTY VINCE ALL'ULTIMA CURVA SU MELANDRI
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