Troy Bayliss #21 |
Ora è ufficiale, lo annuncia direttamente il team Aruba.it Racing - Ducati Superbike, per bocca del Team Principal Stefano Cecconi: “Siamo terribilmente dispiaciuti per quanto e' successo al nostro Davide e speriamo che possa tornare in sella quanto prima. Siamo però onorati ed orgogliosi di poter riportare in pista una leggenda come Troy, di fronte al suo pubblico di casa”.
Felicità, entusiasmo e concretezza nelle parole di Troy (e un pensiero a Giugliano): “Voglio cominciare col dire che sono veramente dispiaciuto per quello che è successo a Davide, è un peccato che la stagione cominci così. Per quel che mi riguarda, il desiderio di tornare a correre e vedere la folla e i ducatisti è sempre stato forte, fin da quando ho gareggiato per l’ultima volta. Oltretutto, Phillip Island - una delle mie piste preferite - celebra i suoi 25 anni in SBK. Tutto questo mi ha dato l’idea di correre come wild card e lavorare ancora una volta coi tecnici Ducati. So che sarà un weekend difficile, anche perché è passato un po’ di tempo da quando ho guidato una Superbike (nei test al Mugello a maggio 2014, ndr), ma conosco bene la pista (ci ha vinto 6 volte, ndr), quindi spero che mi bastino pochi giri per togliere la ruggine. Cercherò di divertirmi e ovviamente farò del mio meglio per portare a casa il miglior risultato e regalare al pubblico un bello spettacolo”. E di sicuro ce lo godremo anche noi da casa: da venerdì notte tutti davanti alla TV, oppure mano ai videoregistratori!
Contemporaneamente arrivano aggiornamenti sulla condizione di Giugliano: “Davide ha lasciato ieri sera l’Alfred Hospital di Melbourne - dichiara il Team Aruba.it Racing - Ducati Superbike. Sfortunatamente, la prognosi per il pilota italiano parla di due micro fratture alle vertebre L1 e L2, per cui non sarà in grado di guidare la sua Panigale R per 90 giorni. Giugliano volerà in Italia il prima possibile, si sottoporrà a ulteriori controlli e comincerà quanto prima la riabilitazione, al fine di tornare in piena forma il più presto possibile”.
Troy compirà 46 anni il prossimo 30 marzo e vanta un palmares ricchissimo: tre titoli mondiali SBK (2001, 2006 e 2008); 152 gare disputate tutte su Ducati con 52 vittorie e 94 podi; si è ritirato vincendo la sua ultima gara, a Portimão e, sebbene in MotoGP non abbia convinto, anche nel Motomondiale si ricordano benissimo di lui, grazie al fulminante “mordi e fuggi" di Valencia 2006, quando dominò l’unica gara da wild card che fece quell’anno sulla Ducati Desmosedici. Da quando si è ritirato, Bayliss non ha mai smesso di andare in moto e di occuparsi di moto. Basti pensare che è diventato campione australiano di Dirt Track ed enduro (5 titoli nel 2014), ha dato vita alla Troy Bayliss Classic (gara internazionale di Dirt Track), organizza eventi motociclistici con la sua società, collauda le Ducati, fa l’istruttore4 di pilotaggio con la Troy Bayliss Experience al DRE. Il tutto oltre ad andare in bicicletta in modo quasi professionale e seguire il figlio Olly nelle gare di cross. Insomma, ne vedremo delle belle.
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