Un mondiale incredibile che ha regalato emozioni fino alla fine. Ha vinto Max Biaggi ma il romano ha dovuto sudare le famose sette camicie per portarsi a casa il suo sesto titolo.
Sesta posizione per Giugliano che ha preceduto il Campione del Mondo uscente Checa. Il duo Ducati Althea saluta la 1198 e si lancia con entusiasmo nel progetto Panigale sperando di ritrovare la competitività che è andata calando nel corso dell'anno. Carlos ha preceduto l'Aprilia di Davies e la BMW di Badovini. Il biellese si è tenuto dietro la Suzuki di Camier (reduce dal volo in gara uno) e la Ducati di Berger.
Ottima la prova di Corti al debutto sulla Kawasaki del team Pedercini. Claudio, dopo il fantastico nono posto di gara uno, ha bissato un piazzamento a punti in gara due. Il comasco ha preceduto Zanetti, Aoyama e Brignola tutti in zona punti.
Caduta per Melandri che ha cercato fino all'ultimo di difendere le sue chance iridate cogliendo un secondo posto in gara uno. Il ravennate, però, è incappato in una chiazza di umido che lo ha tradito facendolo volare in aria. Marco ha raccolto cinque zeri nelle ultime sei gare e questo ha compromesso il suo mondiale che, comunque, data la situazione di inizio anno, non può che essere giudicato in maniera positiva. L'impressione è che Marco abbia fatto crescere molto la BMW ma abbia esagerato proprio nel momento cruciale.
Cadute anche per Baz, Haslam e Fabrizio.
Si chiude così una stagione memorabile in cui Biaggi e la sua Aprilia hanno vinto meritatamente contro avversari tosti e coriacei, forse il miglior modo per festeggiare i venticinque anni della SBK che aspetta di chiarire il suo futuro dopo i recenti avvenimenti societari.
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